La domanda che lo psichiatra forense professionista si sente porre con maggiore frequenza è se secondo lui gli indagati per il caso criminal – televisivo del giorno siano innocenti o colpevoli; di solito l'interlocutore resta insoddisfatto quando si sente rispondere che lo psichiatra forense è un medico e non un indovino, che conosce solamente i casi di cui si occupa direttamente e che, su di essi, è vincolato ad un segreto strettissimo quindi non esprimerebbe mai opinioni con terzi.
Quindi, chi pratica la psichiatria forense come unica attività professionale spesso deve precisare che non è un tuttologo, che la realtà non è quella dei telefilm e dei talk show, e che solitamente Giudici, Avvocati e consulenti del Giudice sono persone serie, pertanto per risolvere un caso non serve “andare ai giornali” o in televisione, né cercare vie traverse per avvicinare chi deve giudicare, ma è più probabile vedere riconosciute le proprie ragioni se si giunge in perizia in modo documentato e qualificato, lavorando secondo le regole e rispettando il lavoro delle altre parti processuali e di chi assume il pesante onere del dover valutare e giudicare.
Dopo più di due decenni di attività libero – professionale in ambito esclusivamente psichiatrico – forense, devo dire che innumerevoli volte ho visto errori di valutazione e di giudizio (come sicuramente altri hanno visto i miei), ma che nella quasi totalità dei casi ciò che accomuna i professionisti del settore, indipendentemente dal ruolo che hanno nel singolo caso, è il profondo rispetto per un sistema normativo che è comunque tra i migliori al mondo, così come per un processo elegante e giusto, per perizie motivate sul piano tecnico come su quello procedurale, e per un confronto tecnico - professionale in ogni caso costruttivo. Certamente, ed in modo crescente, ci sono poi le “meteore” che si presentano in modo prepotente sulla scena peritale, confondendo la aprioristica aggressività con la decisione professionale e promettendo ai Clienti risultati mirabolanti, ma si tratta, appunto, di soggetti la cui ascesa e scomparsa dal mercato professionale sono pressoché coincidenti, mentre chi lavora da anni nel settore conosce e rispetta le “regole del gioco”, ivi compresa la applicazione di un sano fair play in tutte le occasioni in cui ciò sia possibile.
In questo contesto ho avuto modo di osservare come, da qualche tempo, sempre più interlocutori giungano in studio dopo aver raccolto in Internet informazioni su chi incontreranno, magari districandosi tra omonimi che fanno altri mestieri ed informazioni ridondanti, o trovando durante la ricerca, nei siti più disparati, informazioni del tutto sballate sulla tipologia delle prestazioni professionali proprie dello psichiatra forense e sulle attività di Giustizia nel cui contesto le stesse si collocano.
Questo sito nasce pertanto per unire due esigenze.
La prima è quella di consentire a chi svolga ricerche internet sul sottoscritto di trovare le informazioni utili in modo più completo e veloce, mentre la seconda è quella di fornire alcuni dati e considerazioni sulla disciplina psichiatrico – forense.
Quindi nel sito, oltre ai dati sulla attività del professionista autore dello stesso, sono comprese due sezioni particolari: le NEWS sono dedicate a riflessioni di carattere generale sulla professione psichiatrico – forense, scaturenti dalla pratica professionale e dalla supervisione di giovani Colleghi, mentre le FAQ, dedicate ai “non tecnici”, intendono fornire al lettore informazioni su alcuni aspetti di massima della attività psichiatrico – forense.
Questo sito non ha nessuna pretesa di ufficialità e non esprime “la” Psichiatria Forense: per questo ci sono Cattedre, Congressi, Società Scientifiche e molte altre cose serissime. Esprime invece la psichiatria forense interpretata da un cultore della disciplina, libero professionista, che svolge solamente questa specifica attività da quando, oltre 25 anni fa, venne chiamato da un Giudice Istruttore per la sua prima perizia d'Ufficio, che non ha mai dimenticato.
Marco Lagazzi